LUOGHI E MERAVIGLIE   ●   BAGHERIA

Villa Palagonia, stravaganze architettoniche in una residenza signorile del Settecento

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Generalmente è il bello che affascina e attira. Non è successo così per Villa Palagonia divenuta famosa nel mondo per una moltitudine di figure grottesche, per lo più mostruose, che coronano il muro perimetrale, e per una serie di stranezze negli arredi originali, oggi non più esistenti, che hanno lasciato stupefatti, fin dal XVIII secolo, migliaia di viaggiatori. Non a caso la dimora signorile, costruita nel XVIII secolo come lussuosa residenza di campagna, fin da subito si è guadagnato il titolo di “Villa dei mostri”.
Villa Palagonia: facciata con lo scenografico scalone a due rampe. Il primo nucleo della villa fu realizzato a partire dal 1715, per volere di Francesco Ferdinando Gravina Crujllas, principe di Palagonia. Altri lavori furono realizzati dal figlio, Ignazio Sebastiano Gravina, a partire dal 1737 quando diede inizio alla realizzazione dei corpi che circondano la palazzina centrale. Ma le bizzarre decorazioni che resero la villa famosa in breve tempo in tutta Europa, e quindi meta dei grandi viaggiatori del tempo, furono aggiunti nel 1749 e si devono al nipote del fondatore, Francesco Ferdinando Gravina Alliata.
Questi, non appena ereditò il titolo di principe e divenne padrone dell'edificio, si sbizzarrì nel realizzare quanto di più strano e impossibile l'immaginazione potesse creare: più di duecento statue scolpite grossolanamente nella pietra tufacea e raffiguranti draghi, animali dalle forme fantasiose, gnomi, suonatori con curiosi strumenti, figure antropomorfe, figure mitologiche e mostri di ogni genere furono collocati lungo le mura di cinta. Le stranezze non si limitarono al solo ambiente esterno perché si tramanda che i piedi delle sedie erano disuguali, i tavoli pendevano da un lato e i velluti dei divani nascondevano spuntoni vari. È come se il principe volesse prendersi gioco dei suoi pari durante i ricevimenti che frequentemente teneva in questa lussuosa residenza di campagna.
Villa Palagonia: una delle due statue di nani posti ai lati dell'attuale ingresso. I motivi che hanno spinto il principe a creare un'articolata opera che è una sorte di esaltazione del brutto e delle stranezze, sono oscuri. Alcuni pensano che sia stato per spaventare e stupire gli ospiti; altri dicono che lui stesso era molto brutto e così, in parte, voleva camuffare il suo aspetto, ma probabilmente si tratta solo di legende.
Nel 1777 alla domanda di Henry Swinburne sull'origine iconografica dei mostri, il principe rispondeva che aveva attinto dall'Egitto dove, “secondo Diodoro Siculo, l'azione dei raggi solari sul limo del Nilo è talmente potente da far scovare ogni sorta di animale”.
Patrik Brydon nel suo “Viaggio in Sicilia ed a Malta”, del 1770, scrisse che “il Palazzo di Palagonia per la sua bizzarria non ha eguali nella faccia della terra”. Nel 1787 il poeta Johan Wolfang Goethe, che dedicò alcune pagine dei suoi appunti di viaggio alla villa, descrisse il principe come “un signore magro allampanato... un vegliardo solenne e grave, tutto azzimato e incipriato”. Qualche anno prima, nel 1777, il conte di Borch scrisse del principe: “Rimasi veramente stupito della sua cultura e del modo giusto e preciso come ragionava di ogni cosa” per aggiungere subito dopo “caddi dalle nuvole quando mi dissero che era il principe di Palagonia”. Un altro famoso viaggiatore, Jean-Pierre Houel, nel 1776 scrisse di “aver visitato il palazzo più originale che esiste al mondo e già famoso in Europa a forza di stranezze”.



Nonostante i danni del tempo e quelli più orrendi arrecati dalla selvaggia espansione urbanistica degli ultimi decenni del XX secolo, si conserva bene il corpo centrale, i corpi laterali e il recinto quadrilobato coronato con 62 delle circa 200 figure grottesche originarie, quanto basta per continuare ad affascinare i visitatori di oggi.
Villa Palagonia: particolare di alcune delle figure grottesche che coronano gli ambienti esterni. Sono scomparsi del tutto il grande arco trionfale d'accesso, il primo viale, lungo circa 190 metri e largo 21, e il secondo viale d'accesso, lungo circa 400 metri e largo 12, mentre rimane il secondo arco di trionfo anche se ormai immerso nelle costruzioni e privo dell'originale fascino. Oggi si può accede alla villa dal lato opposto all'originale ingresso, da piazza Garibaldi, attraverso un cancello fiancheggiato da due grosse statue di nani.
La facciata principale, concava, è animata da un scenografico scalone a doppia rampa che porta al piano nobile. Da un portone sormontato dallo stemma della famiglia Gravina si entra in un vestibolo di forma ellittica fatto affrescare alla fine del Settecento con scene raffiguranti le Fatiche di Ercole. Dalla destra si accede alla famosa Sala degli specchi, il grande salone di forma quadrangolare con il soffitto ricoperto da specchi posizionati con angolature varie in modo da riflettere e deformare i presenti. In tutte le pareti, adornate con finissimi marmi, si trovano diversi medaglioni con busti marmorei raffiguranti rappresentanti della famiglia Gravina e illustri personalità del tempo. Interessante anche il disegno in marmo policromo sul pavimento.
Da questa stanza si accede da un lato alla sala della cappella e dall'altro lato alla sala del biliardo.
Attigua alla palazzina si trova anche una piccola cappella privata, oggi aperta al pubblico per l'esercizio del culto, con un'altra delle tante stranezze create dal principe: un uomo in ginocchio, si dice che rappresenta lo stesso principe di Gravina, legato con una catinella all'ombelico del Cristo.
Nel 1885 la villa fu acquistata dalla famiglia Castronovo i cui eredi ne detengono ancora oggi il possesso e ne rendono possibile la visita degli ambienti più interessanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ottobra 2013


BIBLIOGRAFIA:
  • AA.VV., L'Italia. Sicilia, Touring Club Italiano, Milano, 2005.
  • - - - - -, Sembrano brutti ma sono bellissimi, in «Bell'Italia – Speciale Sicilia 1», Editoriale Giorgio Mondadori, Milano, 1996.





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COME RAGGIUNGERE VILLA PALAGONIA

Raggiungere Bagheria, uscendo dall'omonimo svincolo sulla A19 Palermo-Catania, quindi seguire le indicazioni per il Corso Umberto I e Piazza Garibaldi (centro della cittadina). La villa dista circa 1300 metri dalla stazione ferroviaria di Bagheria che è ben collegata con la città di Palermo e l'aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Rais.

ORARI DI APERTURA ED ALTRE INFORMAZIONI

La villa è aperta al pubblico tutti i giorni dell'anno secondo il seguente orario:
1 novembre – 31 marzo: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 17:30;
1 aprile – 31 ottobre: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
Considerato che gli orari di apertura sono suscettibili di variazioni, prima di organizzare una visita si consiglia di chiedere conferma all'ufficio informazioni telefonando al numero di 091 93 20 88.
Villa Palagonia: sala degli specchi.



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INFORMAZIONI UTILI

VILLA PALAGONIA
Comunione Ereditaria Castronovo - Piazza Garibaldi n. 3 - 90011 Bagheria (PA)
tel. 091 932088
sito: www.villapalagonia.it
email: villapalagonia@villapalagonia.it

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