ITINERARI ESCURSIONISTICI   ●   PARCO DEI NEBRODI

Da Portella Femmina Morta al Biviere di Cerarò, passando per il Lago Maulazzo

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Da Portella Femmina Morta imboccare la strada asfaltata che procede in direzione nord-est e seguirla per circa 1,5 km, fino al bivio di Portella Calacudera dove si consiglia di parcheggiare la macchina. Lasciata, sulla destra, la strada che sale verso Monte Soro, la vetta più alta dei Nebrodi con i suoi 1847 metri slm, procedere dritti su una strada sterrata con tratti di selciato molto sconnesso.
Il lago Maulazzo Ben presto si inizia a scendere leggermente di quota e, procedendo sempre all’interno di una bella faggeta interrotta, di tanto in tanto, da alcune piccole radure, si supera un tratto di strada lastricata, dal fondo molto sconnesso, e si raggiunge, subito dopo una breve discesa in forte pendenza, a quota 1444 metri slm, il piccolo Lago Maulazzo, un invaso artificiale che bene si inserisce nell'ambiente circostante e anzi lo ingentilisce e lo rende particolarmente affascinante. Questo è uno di quei luoghi che invitano ad una lunga sosta. Stare distesi sul bel prato che bordeggia il lago o seduti all’ombra della fitta faggeta del bosco Sollazzo Verde, che dalle pendici nord-occidentali di Monte Soro si spinge fin quasi dentro l'acqua, è un vero piacere. Il posto è frequentato da chiassosi gruppi di gitanti durante certe domeniche estive, ma se si riescono ad evitare queste giornate, qui ci si trova immersi nella quiete più totale dove il silenzio è interrotto solo dai piacevoli suoni della natura, come il cinguettio di diversi uccellini che saltellano da un ramo all'altro, il fruscio delle foglie mosse da una leggera brezza, il tonfo di una raganella che si tuffa nell'acqua, il gracchiare di un corvo imperiale, il muggire di alcune mucche che non di rado pascolano nei dintorni allo stato semibrado.
Una volta aggirato il lago da nord – si lascia una deviazione sulla sinistra e si seguono sempre le indicazione per il Biviere di Cesarò e Portella Mitta – la strada ricomincia a scendere di quota. Da qui in poi alla strada sterrata si alternano tratti più o meno lunghi di strada in terra battuta che dell’autunno fino alla primavera si fanno fangosi.
Il lago Maulazzo Subito si raggiunge, sulla sinistra, una graziosa fontana in pietra, trovata asciutta in autunno, e si entra nella valle del Cuderì, torrente che si mantiene sulla destra e per un bel po' rimane in lontananza e nascosto dalla fitta faggeta. Dopo un doppio tornante si incontrano alcuni secolari faggi e subito dopo una vasta radura, spesso animata da diversi animali, tra cui cavalli sanfratellani e suini neri dei Nebrodi, lasciati pascolare allo stato semibrado.
Raggiunto il bivio di Passo Taverna si lascia la strada di sinistra, che procede verso Alcara Li Fusi, e si continua verso est superando, con scarponi dentro l'acqua, il torrente Cuderì.



Da qui in poi la strada, generalmente sempre in lieve discesa, solo di tanto in tanto è interrotta da breve salite.
La faggeta si fa ancora più fitta e bella e ad accompagnare il cammino sono spesso i suoni dei numerosi animali che popolano il bosco, soprattutto volatili tra cui il picchio rosso maggiore, il colombaccio, il pettirosso, lo scricciolo, la cinciarella, la cinciallegra, il rampichino, tutti uccelli che, con un po' di pazienza e fortuna, si possono osservare da vicino.
Si supera senza difficoltà un altro torrente – anche in questo caso e nei successivi bisogna camminare nell'acqua – e dopo qualche centinaio di metri si apre una breve panoramica sulle Rocche del Crasto. Ancora più avanti, lungo le pendici settentrionali di Monte Soro, si raggiunge una vasta radura con alcuni sporadici agrifogli e un'ampia pozza d'acqua sul margine nord-orientale.
Faggio del bosco Sollazzo Verde Superato il vallone Ruvolo si spalanca alla vista la panoramica più vasta che l'itinerario offre: il mar Tirreno punteggiato, nelle giornate più limpide, dalle isole Eolie; il vasto complesso delle Rocche del Crasto; le campagne di Alcara Li Fusi; il fitto Bosco di Mangalaviti.
Rientrati di nuovo nel bosco – in autunno, all'ombra di alti e secolari faggi, si cammina su morbide lettiere di foglie – si superano altri due piccoli torrenti quindi, in lontananza, sulla destra, si intravede la sagoma della Casa Biviere. Abbandonata una deviazione sulla sinistra, si percorre un tratto di strada bordeggiata da abbondante agrifoglio e si raggiunge il lago Biviere di Cesarò (1278 metri slm).
Il lago si trova all'interno di una proprietà privata, ed è interamente recintato. Una piccola scaletta in legno, in pessimo stato di conservazione (nell’anno 2008), si trova alcune decine di metri più avanti, di fronte il bivio da dove si diparte un'ulteriore strada che scende verso Alcara Li Fusi. Per entrare chiedere l'autorizzazione ai proprietari che si trovano nella Casa Biviere.
Panoramica del Biviere di Cerarò con l'Etna sullo sfondo Lo specchio d'acqua, per il notevole interesse scientifico che riveste la vegetazione e la fauna che ospita, costituisce, sicuramente, la più importante zona umida montana della Sicilia. Specie come la testuggine palustre, la raganella verde, la biscia d'acqua, il germano reale, la folaga, non sarà raro poterle osservare lungo la riva del lago o tra la cannuccia di palude. Curioso l'aspetto rossastro che assumono le acque del Biviere in estate quando fiorisce una particolare alga, la Euglena sanguigna.
Il posto regala paesaggi spettacolari. Prima fra tutti lo specchio d’acqua, punteggiato da tante piccole isolette formate dalla vegetazione lacustre, su cui si riflette la faggeta delle pendici nord-orientali di Monte Soro e l'imponente cono vulcanico dell'Etna, spesso innevato. Poi i vasti pascoli a est e a nord, spesso animati da diverse mucche. Quindi l'ampia valle verso le Rocche del Crasto, i centri abitati di Alcara Li Fusi e Militello Rosmarino, il mar Tirreno con le isole Eolie.
Da qui si potrebbe ancora continuare verso Portella Mitta, Portella Gazzana o Alcara Li Fusi, ma l'intera escursione diventerebbe molto più impegnativa. Si consiglia, quindi, di interrompere l'escursione in questo fantastico luogo e di rientrare ripercorrendo l’itinerario a ritroso. Ciò permetterà, anche, di avere più tempo a disposizione e di potersi godere questi grandiosi spettacoli che la natura offre in tutta tranquillità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Novembre 2008


BIBLIOGRAFIA:
  • ALAIMO Francesco, Parco dei Nebrodi, Fabio Orlando Editore, Palermo, 1995.
  • GIAIMI Giuseppe, Il Parco dei Nebrodi, Edizioni Arbor, Palermo, 1994.





POTREBBERO INTERESSARTI...

COME RAGGIUNGERE IL LAGO MAULAZZO E IL LAGO BIVIERE DI CESARÒ

Dal centro abitato di San Fratello o dal centro abitato di Cesarò, posti rispettivamente sul versante settentrionale e sul versante meridionale dei Nebrodi, imboccare e seguire la SS 289 fino a Portella Femmina Morta (1524 m slm). Immettersi poi sulla strada asfaltata che procede in direzione nord-est e seguirla per circa 1,5 km, fino alla biforcazioni di Portella Calacudera (1562 m slm), evitando così di percorrere a piedi il tratto su asfalto.

QUANDO ANDARE

Tutti i periodi dell’anno vanno bene ed ogni stagione compenserà l’escursionista con nuovi colori, profumi e paesaggi. D’inverno, però, il percorso può essere parecchio innevato e quindi non visibile.
Il lago Maulazzo avvolto dalla nebbia

EQUIPAGGIAMENTO

Normale abbigliamento da trekking consono al periodo con scarpe alte, utili soprattutto per il guado dei torrenti.




DOVE SI TROVA LA RISERVA DELLO ZINGARO

Dove si trova il lago Maulazzo e il lago Biviere di Cesarò

SCHEDA TECNICA

Motivi di interesse:
I paesaggi di aspetto nordico. Sono questi che più di ogni altra cosa colpiscono di questo interessante percorso sui monti dei Nebrodi. Niente terre brulle e aride, stereotipo di una Sicilia assolata e arsa, ma fitte faggete, laghetti d'alta quota e, dall'autunno alla primavera, ruscelli d'acqua limpida, piccoli ristagni, acquitrini. Un angolo di Sicilia che ci aiuta, in parte, a comprendere come doveva essere quest'isola.
Percorso:
Portella Calacudera, Lago Maulazzo, Torrente Cuderì, Biviere di Cesarò.
Lunghezza del percorso:
circa 15 chilometri (andata e ritorno).
Tempo di percorrenza:
circa 4 ore e 30 minuti l'intero percorso.
Natura del percorso:
per lo più strada sterrata.
Segnaletica:
segnavia dorsale dei Nebrodi e Sentiero Italia.
Grado di difficoltà:
E, escursionistico.
Quota minima:
1278 metri slm
Quota massima:
1562 metri slm

PREVISIONI METEO - CESARÒ

Le previsioni meteorologiche si riferiscono alla cittadina di Cesarò, posta sul versante meridionale dei Nebrodi a 1150 m slm.

INFORMAZIONI UTILI

PARCO DEI NEBRODI
Tel. +39 0941.702524
sito: www.parcodeinebrodi.it

CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO - SICILIA
Tel. +39 334.9510149

PRENOTA IL TUO ALLOGGIO

Booking.com

LA GUIDA ESCURSIONISTICA CHE VI AIUTA A SCOPRIRE LE MERAVIGLIE DEL PARCO DELLE MADONIE


Nella guida, ampiamente illustrata, troverete tutto quello che c'è da sapere per mettersi subito in cammino e scoprire i luoghi più affascinanti del Parco delle Madonie. Per saperne di più...