In terra di Sicilia sulle orme dell'ultima dimora del re cretese Minosse: una sorprendente ipotesi archeologica

Minosse e l'enigma del Monte Guastanella Si è tenuto nel mese di febbraio nella bellissima Città del Giglio TourismA 2018, prestigiosa manifestazione internazionale di Archeologia di tre giorni, giunta alla sua quarta edizione, e finalizzata all’esposizione, divulgazione e confronto di tutte le iniziative legate alla comunicazione del mondo antico e alla valorizzazione delle sue testimonianze.
Il variegato e poliedrico programma della manifestazione, contraddistinto da molteplici eventi congressuali, tra cui il XIV Incontro Nazionale di Archeologia Viva, autorevole rivista di settore, nonché da interessanti proposte di itinerari turistico-archeologici del nostro Paese, ha registrato la presenza dell’archeologa Rosamaria Rita Lombardo, con la sua più recente pubblicazione scientifica dal titolo “Minosse e l’enigma del Monte Guastanella. Con Paolo Orsi a Guastanella, in terra di Sicilia, sulle orme dell’ultima dimora del re Minosse: una sorprendente ipotesi archeologica”, in promozione presso il Punto Libri dell’Editore Arbor Sapientiae.
Tale studio, appena dato alle stampe, illustra e riafferma, in forza anche delle stimolanti notazioni presenti nelle pagine inedite dei taccuini di Paolo Orsi su Monte Guastanella, rinvenuti, trascritti e pubblicati dalla ricercatrice, l’ipotesi archeologica da lei avanzata, che sicuramente meriterebbe, come da anni quest’ultima si augura, di essere sollecitamente verificata con una seria e sistematica campagna di scavi “in loco”, condotta sotto la sua egida. Secondo l’ipotesi avanzata dalla Lombardo tale insediamento coinciderebbe con la città-fortezza dedalica di Camico e custodirebbe nelle sue viscere la tomba-tempio del talassocrate cretese Minosse, come testimoniato dalle fonti classiche (Erodoto, Aristotele, Diodoro Siculo, etc.).
“L’enigma di Monte Guastanella”, così come lo definì, in modo superbamente incisivo e suggestivo, nei primi anni Trenta del secolo scorso, il grande archeologo roveretano Paolo Orsi, potrebbe, finalmente disvelato, fornire, nell’ottica di una sinergia collaborativa tra realtà plurime del comprensorio agrigentino, una tessera di importanza miliare al mosaico di splendore archeologico e attrattiva turistico-culturale del territorio agrigentino nella sua interezza.
Un libro, quello dell’archeologa Rosamaria Rita Lombardo, da non lasciarsi sfuggire e da usare come prezioso "vademecum" per "andare a spasso", con consapevolezza storico-scientifica, in uno dei più remoti e solenni lembi dell’isola di Trinacria.