LUOGHI E MERAVIGLIE   ●   CEFALÙ

Il Duomo di Cefalù, dove maestranze di popoli e culture diverse hanno creato meraviglie

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Già da lontano, una volta superato il promontorio di Santa Lucia, lungo la costa ad ovest di Cefalù, il Duomo, come viene solitamente chiamata la Cattedrale di Cefalù, colpisce per la sua mole, imponente e svettante sul compatto tessuto urbano della cittadina.
Ancora più grandiosa la visione che se ne ha una volta giunti nell'ariosa e bella piazza Duomo. Una lunga scalinata slancia e rende molto più possenti le due torri quadrangolari poste ai lati del prospetto principale del tempio sacro, così da conferire all'intera struttura, insieme ad altri elementi, la fisionomia di una fortezza.
Piazza Duomo e il prospetto principale della Cattedrale La sua costruzione fu iniziata nel 1131 per volontà di Ruggero II, primo re di Sicilia. Nelle intenzioni del sovrano normanno l'edificio sacro doveva diventare il mausoleo di famiglia. Nel 1145, infatti, fece costruire due sarcofagi di porfido, da collocare nei bracci laterali del transetto, uno dei quali doveva conservare le sue spoglie, cosa che però non avvenne mai perché alla sua morte, avvenuta nel 1154, dell'edificio era stato completato solo la parte presbiteriale, e così il sovrano venne seppellito a Palermo.
Da allora la costruzione subì diversi rallentamenti. Nel 1215 Federico II, non rispettando la volontà di Ruggero II, fece addirittura trasferire i due sarcofagi a Palermo.
Torre campanaria della Cattedrale di Cefalù Solo diversi decenni dopo, con diverse modifiche rispetto al progetto originale, si portava a termine la costruzione e nel 1267 la Cattedrale veniva finalmente consacrata dal cardinale Rodolfo, vescovo di Albano.
Così come successe ad altri importanti edifici religiosi e civili, anche la Cattedrale di Cefalù ha subito nei secoli diversi interventi che ne hanno alterato l'originaria struttura trasformandola, di fatto, in un'architettura molto complessa dove convivono stili diversi.
La facciata principale, come già evidenziato, è fortemente caratterizzata dalle due torri campanarie munite di feritoie, monofore e bifore. Tra esse si trova il portico a tre arcate, iniziato nel 1471 da Ambrogio da Como, e l'interessante portale in marmo bianco, arricchito da preziose decorazioni, della seconda metà del XII secolo. Sopra il portico la facciata è deliziosamente decorata con un ordine di archi intrecciati, interrotti da un'ampia finestra centrale, e da un secondo ordine di archi ciechi. Altre preziose decorazioni coronano il lato meridionale, a destra, dove si trova la firma dell'autore, Johannis Panictere, posta nel 1240. Belle anche le pareti del transetto e quelli absidali ornate con un'alternanza di archi intrecciati e esili lesene. L'interno è a tre navate, divise da sedici colonne, con le pareti laterali completamente spoglie da quando sono stati rimossi (1925-1932) gli altari dei secoli XVI e XVII.



Una volta entrati nel tempio sacro a catturare l'attenzione sono i preziosi mosaici di fattura bizantina che rivestono le pareti del presbiterio, l'abside e la volta. Domina su tutto il Cristo Pantocratore, nel catino dell'abside, raffigurato nell'atto di benedire mentre tiene con la mano sinistra il Vangelo aperto con su scritto, in latino e in greco: «Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». A seguire, nei registri sottostanti e sulle pareti: la Vergine tra i quattro Arcangeli e poi Apostoli, Profeti, padri della Chiesa, Santi diaconi, Santi guerrieri della Chiesa occidentale e orientale.
Il Cristo Pantocratore nel Duomo di Cefalù I mosaici, secondo un'epigrafe posta in basso, furono eseguiti nel 1148. Tale data, molto probabilmente, deve riferirsi all'anno di completamento dei mosaici dell'abside e della volta, mentre gli altri furono eseguiti successivamente.
Notevole anche il soffitto della navata centrale, in legno, decorato con pitture arabe della prima metà del XII secolo, raro esempio di arte islamica in Sicilia.
Meritevoli di attenzione sono ancora la Croce lignea (1460-65), attribuita a Guglielmo da Pesaro, posta al centro del cappellone; la Madonna con il Bambino (1533), statua marmorea attribuita ad Antonello Gagini, posta al centro della navata di sinistra; l'Angelo Annunciante e l'Annunciata (1484 circa), sculture attribuite a Giorgio da Milano e poste all'ingresso del presbiterio.
Tra le opere contemporanee si segnalano le vetrate (1985-2001), realizzate da Michele Canzoneri, e l'altare in bronzo e lamina d'oro zecchino (1992), realizzato dallo scultore Virginio Ciminaghi.
Particolare del prospetto laterale del Duomo di Cefalù Dalla navata sinistra si accede al chiostro riportato nel 2003, dopo un attento restauro, all'antico splendore. Dell'originale struttura del XII secolo rimane solo una parte in quanto il lato orientale fu distrutto durante un incendio, nel 1809, mentre il lato settentrionale fu smantellato nel 1952. Le colonnine, binate, sono per lo più lisce e solo in qualche caso lavorate con motivi a zigzag. Interessanti i capitelli riccamente decorati con figure che rappresentano vegetali, animali e scene tratte dalla Bibbia.
Nel 2015 la Cattedrale di Cefalù è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

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Febbraio 2015 - ultima revisione marzo 2017


BIBLIOGRAFIA:
  • AA.VV., L'Italia. Sicilia, Touring Club Italiano, Milano, 2005.
  • ANSELMO Salvatore, Le Madonie. Guida all'arte, Gruppo Editoriale Kalós, Palermo, 2008.
  • DI FRANCESCA Giuseppa, Cefalù, in «Città da scoprire. Guida ai centri minori», vol. 3, Touring Club Italiano, Milano, 1985.
  • MARINO Nico, Itinerari urbani. Cefalù, Comune di Cefalù.





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