ITINERARI ESCURSIONISTICI   ●   PARCO DELL'ETNA

Piano Vetore: itinerario ad anello tra antiche e recenti colate laviche

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Questo itinerario, con partenza e arrivo a Piano Vetore, è uno di quelli che permettono di osservare alcuni degli aspetti più interessanti che caratterizzano il territorio dell'Etna. Nel volgere di poche migliaia di metri, infatti, si passa dai prati d'alta quota, alle folte formazioni boschive; dalle recenti colate laviche, quasi prive di ogni forma di vita, a quelle più antiche, colonizzate da diverse piante pioniere; dai manufatti rurali frutto di secolari fatiche dall'uomo, alle curiose architetture laviche create dalle forze della natura. Il vasto pianoro a nord-nordovest di monte Vetore, posto a pochi chilometri dal Rifugio Sapieza, ad un'altezza che si aggira attorno ai 1750 metri slm, si presenta per lo più ricoperto da un folto strato erbaceo animato da sporadici pini e bei esemplari dell'endemica ginestra dell'Etna. Sul margine sud-ovest si trovano diverse villette e strutture ricettive, tra cui il Grande Albergo dell'Etna.
Piano Vetore - Sentiero natura Monte Nero degli Zappini L’itinerario si snoda a partire dalla strada, dove si trova una grande lastra di pietra lavica con incisa la scritta Parco dell'Etna. Superata la staccionata in legno, che impedisce l'accesso agli autoveicoli, si procede, accompagnati dalla bella vista delle pendici meridionali del vulcano, con i piccoli coni secondari di Monte Nero e Monte Nero degli Zappini, lungo la carrareccia con il fondo ricoperto da molta sabbia lavica. Ai bordi, tra la vegetazione erbacea, diversi pulvini di astragalo dell'Etna, pianta endemica chiamata localmente spinasanta, molto diffusa in certe aree dove svolge, grazie al suo vasto apparato radicale, un importante ruolo di consolidamento dei terreni sabbiosi.
Dopo circa 200 metri si incontrano delle lastre di pietra lavica – una è stata collocata nel 2002 in occasione dell'anno internazionale della montagna – e poche decine di metri dopo una stradina asfaltata dove è collocato il P.O. 1 del Sentiero Natura Monte Nero degli Zappini, il primo sentiero ad essere stato tracciato e segnalato dall'Ente Parco dell'Etna. Si svolta a sinistra, per pochi metri, e poi si riprende, sulla destra, la pista sterrata che sale leggermente in direzione di una lunga lingua di lava che scende dall'alto. Qui si attraversano lave colonizzate da esili piante erbacee e pulvini di astragalo, mentre si aprono alle spalle panoramiche sempre più vaste in direzione della Sicilia sud-orientale e centrale (nelle giornate limpide si individuano facilmente Monte Cammarata, Sutera, Enna). Camminando poi su un sentiero ben battuto si raggiunge il P.O. 2, posto alla base della lingua di lava creata dall'eruzione del 1985, e poche decine di metri dopo il P.O. 3, proprio di fronte ad un piccolo cono vulcanico formato da un accumulo di scorie saldate.
Piano Vetore - Accumolo di scorie saldate Da notare il contrasto che emerge tra le lave più antiche, colonizzate da varie graminacee, alberi di pino laricio, pulvini di ginepro emisferico, astragalo dell'Etna, alberelli di ginestra dell'Etna, cespugli di rosa canina ingentiliti in autunno da tante bacche rosse e in primavera da una moltitudine di fiori di colore bianco-rosato, e le lavi recenti, brulle, ma qua e là animate da alberelli di pino laricio che, incredibilmente, riescono ad attecchire nella superficie rocciosa svolgendo un'importante ruolo nell'opera di colonizzazione dei suoli lavici.



Una volta aggirato da nord e da nord-ovest il piccolo cono vulcanico, si inizia a scendere e, seguendo uno stretto sentiero, si raggiunge, dopo qualche centinaio di metri, un bivio dove si trova un lastrone lavico.
Il sentiero di sinistra, abbastanza largo, attraversa una colata lavica quasi totalmente priva di vegetazione, anche erbacea, e in poco più di cento metri porta ad una tipica casa in pietra lavica, con accanto un piccolo pozzo e la Grotta Santa Barbara utilizzata, in passato, come neviera. Il sentiero procede fino a ricongiungersi con la stradina asfaltata lasciata in precedenza.
Pino laricio lungo i pendii dell'Etna Qui si consiglia, però, di ritornare indietro, sino al lastrone in pietra lavica, per riprendere il sentiero abbandonato precedentemente e procedere in discesa su uno stretto, ma ben evidente, viottolo. In breve si raggiunge il P.O. 4 dove, sotto ad un albero, e ben mimetizzata tra la vegetazione erbacea, si trova una pietra cannone, una di quelle curiose formazioni laviche che si creano dopo il raffreddamento della lava depositatasi attorno ad un grosso tronco d'albero. Il legno del fusto della pianta morta con il tempo si decompone ed una volta polverizzato il cilindrico blocco di lava rimane internamente cavo assumendo la curiosa forma di un cannone.
Etna- Monte Nero degli Zappini Si continua a scendere seguendo lo stretto sentiero bordeggiato da vasti tappeti di ginepro emisferico e astragalo dell'Etna mentre si domina, dall'alto, il vasto complesso di un ovile formato da una piccola casa in pietra lavica, diversi recinti per gli animali e un abbeveratoio, strutture, queste, che ben si inseriscono nell'ambiente circostante e che meritano, sicuramente, una visita.
Lasciato l'ovile sulla destra si prende la strada sterrata e si inizia a scendere di quota entrando, ben presto, in una fitta pineta con un sottobosco ricco di felce e ortica, cui si alternano, di tanto in tanto, vaste radure.
Raggiunto il bivio si svolta a sinistra e si continua a scendere costeggiando, a sinistra, la recinzione del Giardino Botanico Nuova Gussonea, importante area di studio dove sono stati ricreati i principali ambienti che caratterizzano il territorio etneo (per la visita contattare l'Università di Catania), sino ad arrivare ad un ulteriore bivio dove si incontra la Pista altomontana etnea che, lunga circa 42 chilometri, attraversa tre versanti del vulcano snodandosi ad un'altezza compresa tra i 1700 e i 2000 metri.
Etna- Casa Santa Barbara Si svolta a sinistra e si procede lungo la strada asfaltata. Si lascia sulla destra l'innesto della strada che porta al Vivaio forestale, si esce dal bosco e si raggiunge un ulteriore bivio dove si abbandona, sulla destra, la pista altamontana etnea e si procede a sinistra. Da qui, in poche centinaia di metri, si raggiunge il P.O. 1 dove si riprende la carrareccia per raggiungere il punto di partenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dicembre 2010


APPROFONDIMENTI:
  • ALAIMO Francesco, Parco dell'Etna, Fabio Orlando Editore, Palermo, 2002.
  • MUSUMECI Turi, Parco dell'Etna e isole Eolie, FBE Edizioni, Trezzano sul Naviglio (MI), 2010.
  • POLI MARCHESE Emilia, Piante e fiori dell'Etna, Sellerio Editore, Palermo, 1991.
  • RUSSO Franco, Il Parco dell'Etna, Edizioni Arbor, Palermo, 1992.





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COME RAGGIUNGERE PIANO VETORE

Da Nicolosi si segue la SP 92 e si continua a salire sino a raggiungere, poco più di due chilometri prima del Rifugio Sapienza, il Monte Vetore ammantato da un fitto bosco. Qui si abbandona la S e, si procede a sinistra raggiungendo, subito, sulla destra, il punto di inizio dell’itinerario.

DOVE SI TROVA PIANO VETORE

Dove si trova il lago Maulazzo e il lago Biviere di Cesarò

SCHEDA TECNICA

Motivi di interesse:
le varie colate di lava che si alternano lungo il percorso, alcune molto antiche, altre più recenti, e le diverse piante, alcune delle quali endemiche, che svolgono un importante ruolo nel colonizzare i suoli lavici.
Percorso:
Piano Vetore, Grotta Santa Barbara, Casa Santa Barbara, Giardino Botanico Nuova Gussonea.
Lunghezza del percorso:
circa 4,4 chilometri.
Tempo di percorrenza:
circa 2 ore escluso le soste.
Natura del percorso:
strada sterrata, sentiero, tratto di strada asfaltata.
Segnaletica:
segnavia Sentiero Natura.
Grado di difficoltà:
E, escursionistico.
Quota minima:
1700 metri slm
Quota massima:
1850 metri slm

PREVISIONI METEO - PIANO VETORE


Meteo Rifugio Sapienza

INFORMAZIONI UTILI

PARCO DELL'ETNA
Via del Convento, 45 - Nicolosi (CT) Tel. +39 095.821111
sito: www.parcoetna.it

SOCCORSO ALPINO ETNA SUD
Tel. +39 339.7328141

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