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Il Ballo della Cordella e l’antico Corteo Nuziale a Petralia Sottana

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Fra le più singolari tradizioni siciliane merita particolare attenzione il Ballo della Cordella, consuetudine dalle origini antichissime che trova le proprie radici nei riti arcaici di propiziazione per l’annata agraria a venire e di ringraziamento per i raccolti già effettuati. Un tempo esso veniva eseguito, al tempo della mietitura del grano, nelle campagne che si estendono tra le due Petralie, Castellana Sicula e Polizzi Generosa.
Rievocazione dell'antico corteo nuziale. Proprio in quest'ampia area del versante meridionale delle Madonie i contadini, ultimati i lavori di raccolta, usavano riunirsi attorno ad un’aia per dar vita ad una caratteristica e scenografica danza che si svolgeva attorno ad un'asta, alta circa tre metri e con un mazzo di spighe mature sulla cima, da cui pendevano ventiquattro nastri di diverso colore. La punta estrema di ogni nastro (curdedda) veniva tenuta in mano da altrettanti ballerini che riuniti in coppia, tali da formare i dodici mesi dell’anno, al suono di una basilare musica e seguendo le indicazione del capo gruppo, ‘u capurali, si muovevano attorno alla pertica centrale incrociandosi continuamente in modo da tessere, con le cordelle, quattro differenti figure (le stagioni dell’anno), rappresentanti, nell’ordine, l’aratura, la semina, la germinazione e la raccolta.
A seguito dei profondi cambiamenti che hanno interessato la nostra società nel secolo scorso, tale tradizione stava per cadere nell’oblio. Fortunatamente a cavallo delle due guerre a Petralia Sottana il ballo, e con esso i costumi tipici e i canti tradizionali, furono ripresi e da allora proposti in forma “turistica” (senza con ciò stravolgerne le forme originali) da un gruppo folcloristico che negli ultimi decenni ha contribuito a farli conoscere anche all’estero.
Ballo della Cordella. Oggi il ballo viene eseguito a Petralia Sottana, così come nei centri limitrofi, in occasione delle principali ricorrenze festive, ad opera di diversi gruppi folcloristici che negli anni si sono costituiti.
Particolarmente interessante risulta la manifestazione organizzata a Petralia Sottana la domenica successiva a ferragosto, quando il ballo viene eseguito in concomitanza alla rievocazione dell’antico Corteo Nuziale che precedeva la celebrazione di un matrimonio, funzione che un tempo soleva celebrarsi alla fine del raccolto, quando migliori erano le condizioni atmosferiche e maggiori le disponibilità economiche.



La manifestazione prende il via nel primo pomeriggio nei pressi del Collegio di Maria. Ad aprire la sfilata sono alcuni gruppi folcloristici provenienti anche dall’estero e quindi rappresentativi di diverse culture. Seguono il gruppo del Ballo della Cordella, con i variopinte nastri che svolazzano in aria, e il Corteo Nuziale con la sposa, lo sposo e i parenti tutti in costumi d'epoca e su cavalli riccamente bardati. La sposa, elegantemente vestita con un abito di color grigio impreziosito da una moltitudine di ricami del Settecento, porta in mano il Rosario e una cunocchia, simboli di fedeltà e operosità.
Ballo della Cordella. Attraversato tutto il Corso Paolo Agliata, il corteo giunge nella panoramica Piazza Duomo ed entra nella Chiesa Madre. Qui l’insieme dei personaggi in costume d’epoca e il coreografico gruppo del Ballo della Cordella, crea un suggestivo ambiente che rende estremamente suggestiva la celebrazione del matrimonio.
Ultimata la cerimonia, il corteo si dirige verso il campo sportivo, nella parte alta del paese, luogo in cui è stato ricreato l’ambiente tipico di un’antica aia alla fine dei lavori di raccolta, dove si svolgono i festeggiamenti in onore degli sposi. Quest’ultimi, con i loro familiari, attendono l’inizio del ballo che sarà eseguito in loro onore. Prima però tutti si rivolgono verso il Monte che si erge proprio di fronte a Petralia Sottana, su cui svetta il santuario dedicato alla Madonna dell’Alto ed a cui sono profondamente devoti tutti i Petralesi e i Madoniti in genere. A questo punto il capurali e i ballerini iniziano a recitare in onore della Vergine una preghiera di ringraziamento per il raccolto realizzato: «Rigina di Pitralia, Madunnuzza di l’Atu, nui Ti ringraziamu pi lu pani chi nn’ha datu. E viditi com’è ‘ngranatu! Viva Gesù Sacramintatu».
Evidente in questa fase l’influsso esercitato dalla Chiesa in secoli di evangelizzazione che ha sostituito il culto per Cerere, dea delle messi, con quello della Madonna dell’Alto anche se, come giustamente rilevò lo studioso di tradizioni popolari Francesco Tropea “il ricordo del mito di Cerere continua ad essere presente con il Ballo della Cordella. trofeo di spighe in cima alla pertica. Oggi il Ballo è un inno di ringraziamento alla Natura ed alla Provvidenza per il buon raccolto del grano, ma rimane evidentemente una festa pagana che rinnova il trionfo della vita e dell’amore fecondo”.
Ultimata l’invocazione, i danzatori danno inizio alla danza e alla realizzazione della prima figura, che rappresenta l’aratura; quindi eseguendo il ballo “alla rovescia”, procedono alla sua scomposizione per poi riprendere a costruirne una nuova. Si procede in questo modo sino a quando viene realizzata l’ultima figura, la raccolta, che ha la forma di un immenso ombrello. A questo punto gli sposi e i familiari vi si dispongono sotto e, mentre tutti vengono illuminati dalla calda luce del sole che ormai sta per tramontare dietro il Monte Alto, il capurali recita ancora questi versi: «Lu suli cala, la sira scinni, pigghiamuni li sacchi e iamuninni; ma si lu tiempu s’avissi a guastari, sutta ‘u paracqua na m’a riparari».
Così si pone fine all’esecuzione del Ballo della Cordella, alla rievocazione dell’antico Corteo Nuziale, ad un giorno di festa che trova sempre il più ampio coinvolgimento della popolazione.
La struttura utilizzata per il ballo si ricollega, in qualche modo, a quella impiegata per il Signuri di li fasci, manifestazione che ha luogo il Venerdì Santo a Pietraperzia, in provincia di Enna. Qui, una lunga asta di legno sormontata da un globo e adornata con una serie di fasce bianche tenute in mano dai devoti, viene portata in processione.
In entrambi i casi, le strutture rappresentano l'"albero della vita", simbolo della rigenerazione della natura e del susseguirsi ciclico delle stagioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Luglio 2004


LETTURE CONSIGLIATE:
  • ANSELMO Vincenzo, Madonie, feste religiose e folcloristiche dei Comuni del Parco, Fabio Orlando Editore, Palermo, 1998.
  • ANSELMO Vincenzo, Il Ballo della Cordella, in «Paleokastro», n. 14, luglio-agosto 2004, FFG Editore, Sant’Agata Militello, 2004.
  • CARAPEZZA Vincenzo, CARAPEZZA Michele, Petralia Sacra - Tradizioni, Castelbuono (PA), 1991.





COME ARRIVARE A PETRALIA SOTTANA

Da Palermo (distante circa 110 km) e dagli altri centri della Sicilia centro-occidentale e settentrionale, raggiungere l’autostrada A19 Palermo-Catania e seguirla fino allo svincolo di Tremonzelli. Qui ci si immette sulla SS 120 e si procede per circa 22 km.
Da Catania (distante circa 135 km) e dagli altri centri della Sicilia centro-occidentale e centro-meridionale, raggiungere l’autostrada A19 Palermo-Catania e seguirla fino allo svincolo di Irosa. Qui ci si immette sulla SP 138 e si procede per circa 16 km, attraverso la SP 11, la SS 290 e la SS 120.

Ballo della Cordella.



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Corso Paolo Agliata, 16 - 0921.684011 - www.parcodellemadonie.it

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