ITINERARI ESCURSIONISTICI

Su per spogli pendii verso la Fossa di Vulcano, la fucina di Efesto

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Questo itinerario permette di raggiungere una vetta speciale, non perché è particolarmente alta, anzi è piuttosto modesta, appena 391 m, ma perché da sempre è stata teatro di profondi sconvolgimenti, forti esplosioni, eruzioni, improvvise fiammate che hanno acceso la fantasia dell'uomo a tal punto da spingerlo ad identificare il luogo come la porta di ingresso verso l'inferno o come la fucina di Efesto, dio greco del fuoco, poi identificato dai romani con il nome di Vulcano.
Depositi di zolfo e allume sul cratere di Vulcano Ancora oggi qui è presente una forte attività fumarola che conferisce al luogo un aspetto dantesco. Allo stesso tempo, però, grande è il fascino che emana, soprattutto nelle giornate terse quando lo sguardo si spinge fino in luoghi lontani e i colori si fanno intensi.
La meta di cui si sta parlando è il Gran Cratere dell'isola di Vulcano, nelle Eolie, nota anche come Fossa di Vulcano, oggi osservabile nella conformazione assunta dopo l'ultima devastante eruzione che si è protratta dall'estate del 1888 alla primavera del 1890.
L'escursione si può iniziare direttamente dal porto di Levante e non è particolarmente faticosa. Già l'arrivo al porto riserva emozioni forti: un grande faraglione dai colori che vanno dall'ocra, al giallo, al rosso, al bronzo e un'aria impregnata di un odore, a volte molto forte e nauseante, che sull'istante può sconvolgere, ma ben presto ci si abitua. L'odore sgradevole è dovuto alle esalazioni solfuree.
Dal Porto di Levante, quindi, si segue la strada, sulla sinistra, che procede verso Piano e Gelso. Si superano alcune strutture ricettive e villette stagionali e si raggiunge, dopo circa 1 km, ancora sulla sinistra, il sentiero che sale verso il cratere.
Escursionisti sul cratere di Vulcano Qui si lascia la strada asfaltata e si inizia a salire per un largo sentiero che porta, in breve, davanti ad una casetta di legno adibita a biglietteria. Da alcuni anni, infatti, per accedere al vulcano bisogna munirsi di un biglietto. Accanto una piccola rivendita di bibite, utile soprattutto ai distratti che, giunti qui nei mesi più caldi, hanno iniziato l'escursione senza munirsi di acqua a sufficienza.
Fatto il biglietto si sale seguendo un sentiero ben evidente e dal fondo sabbioso. A fare da contrasto al nero della cenere vulcanica è il verde delle ginestre, molto belle in primavera quando si ammantano di numerosi fiorellini.



In questo tratto la salita si fa leggermente più faticosa del normale a causa del fondo sabbioso, formato da ceneri e lapilli, che impedisce di camminare con una presa stabile. Come a voler ricompensare la fatica iniziano ad aprirsi alla vista panoramiche sempre più vaste e spettacolari verso il monte Saraceno, il monte Lentia, il piccolo centro abitato, il porto di Levante e di Ponente, Vulcanello e, via via verso l'orizzonte, Lipari e le altre isole Eolie.
Cratere di Vulcano. Superata la macchia a ginestra e un secondo tornante, la sabbia vulcanica lascia il posto ai tufi argillacei e rossicci, molto friabile e quindi pieni di profondi solchi creati dall'acqua piovana. Qui bisogna prestare attenzione soprattutto quando il fondo è bagnato, perché scivoloso.
In breve si supera questo tratto e si raggiunge il Piano delle Fumarole dove iniziano a vedersi i primi fumi che si sprigionano dal suolo: il “respiro” del vulcano come a voler ricordare che il gigante è solo assopito.
Ancora poche centinaia mi metri e si è sull'orlo del cratere, un vasto imbuto dal diametro di circa 500 metri nella parte alta e di circa 200 metri sul fondo. Una volta qui, accanto alle esalazioni di fumo, ricco di anidrite solforosa irritante per la gola, ci si sente come delle formiche sul coperchio di una grande pentola a pressione.
Un piccolo e stretto sentiero scende sul fondo del cratere. Alcuni lo seguono anche se è assolutamente sconsigliato perché le esalazioni sono continue e quando non vengono spinte verso l'esterno e si depositano all'interno, non danno il tempo di risalire e sono mortali.
Consigliato invece, ma con molta prudenza soprattutto quando si attraversa l'area delle fumarole, il periplo di tutto il cratere. Si svolta a destra e si inizia a salire in forte pendenza verso il punto più alto del cratere dove ci si deve fermare obbligatoriamente per poter godere delle vaste panoramiche che si aprono verso ogni direzione. Particolarmente affascinante il panorama che si gode nelle giornate terse quando, oltre a dominare tutte le Eolie, si ha modo di ammirare un vasto tratto della costa settentrionale della Sicilia con le vette più interne e l'Etna.
Escursionisti sul cratere di Vulcano. Continuando in senso antiorario si inizia a scendere con vari zig-zag e si attraversa la zona delle fumarole dove si possono osservare spettacolari incrostazioni di zolfo, allume e altro. Qui bisogna fare molto attenzione perché il fumo è asfissiante - quindi cercare di stare controvento - e i getti di vapore raggiungono temperature elevatissime. Negli ultimi anni si aggirano intorno ai 100° – 200° C ma nel passato hanno raggiunto anche i 300° C (1978-1979) e i 550° C (1921). Ultimato il periplo del cratere si ridiscende ripercorrendo il sentiero a ritroso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Giugno 2010


BIBLIOGRAFIA:
  • Messina Gilda, Stramondo Lina, Le riserve naturali gestite dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali, Edizioni Arbor, Palermo, 2002.





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COME RAGGIUNGERE LA RISERVA ISOLA DI VULCANO

Condizioni meteo permettendo, diversi sono i traghetti e gli aliscafi, provenienti dalle altre isole Eolie o dalla Sicilia, con partenza perlopiù dal porto di Milazzo, che ogni giorno attraccano nel porto di Levante di Vulcano. Se si viaggia in aereo bisogna prima raggiungere l'aeroporto di Catania o di Palermo e poi procedere fino a Milazzo con un'auto. Tra le ditte che effettuano collegamenti marittimi dalla Sicilia alle Isole Eolie si ricorda la SIREMAR (https://carontetourist.it/it/siremar) e la SNAV (https://www.snav.it/).

QUANDO ANDARE

Ogni periodo dell'anno ha il suo fascino, così come ogni ora del giorno, grazie alle varie tonalità della luce e al gioco delle ombre. Nei mesi estivi, però, evitare di iniziare l'ascensione durante le ore centrali del giorno, in quanto spesso troppo caldi e il percorso è tutto esposto al sole.
Depositi di zolfo e allume sul cratere di Vulcano.



DOVE SI TROVA LA RISERVA ISOLA DI VULCANO

Dove si trova la riserva isola di Vulcano

SCHEDA TECNICA

Percorso:
Porto di Levante, Piano delle Fumarole, Fossa di Vulcano.
Lunghezza del percorso:
circa 7 chilometri (andata e ritorno).
Tempo di percorrenza:
circa 3 ore l'intero percorso.
Natura del percorso:
tratto di strada asfaltata e sentiero.
Segnaletica:
nessun segnavia ma percorso evidente.
Grado di difficoltà:
T - E, turistico-escursionistico.
Quota minima:
0 m
Quota massima:
391 m

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