FESTE E FOLCLORE   ●   SAN MARCO D'ALUNZIO

I Babbaluti di San Marco d’Alunzio. Devozione e penitenza per il SS. Crocifisso d’Aracoeli

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

L’ultimo venerdì di marzo la Settimana Santa non è ancora iniziata: bisogna aspettare ancora alcuni giorni, o addirittura qualche settimana, eppure per le vie di San Marco d'Alunzio aleggia già l'atmosfera penitenziale tipica dei giorni che precedono la Pasqua.
In questa interessante cittadina dei Nebrodi, ricca di notevoli testimonianze archeologiche, artistiche e storiche-culturali che rivelano le sue remote origini, l'ultimo venerdì del mese di marzo si svolge, infatti, un'interessante processione in onore del Santissimo Crocifisso d’Aracoeli, nota anche come festa dei Babbaluti dal nome dei trentatré penitenti incappucciati che per voto portano in processione il Crocifisso, intrisa di elementi che si ricollegano alle celebrazioni della Settimana Santa.
I Babbaluti di San Marco d'Alunzio. Sulle origini della processione, e in modo particolare della presenza dei Babbaluti, non si hanno notizie certe. Il Meli, uno storico vissuto nel XVIII secolo, nella sua interessante opera sulla cittadina di San Marco, del 1745, dà per certa l'istituzione della processione, in onore del Crocifisso custodito nella Chiesa dell'Aracoeli, nel 1612. Nella stessa opera, però, dà notizia dell'esistenza di un libretto «dell'officio solito recitarsi» in tutti i venerdì di marzo, risalente al «secolo del 1400». Ciò testimonia l'esistenza di un culto dei venerdì di marzo nella Chiesa dell'Aracoeli anteriore al 1612 e già esistente nel XV secolo.
Nessuna nota però in merito alla presenza in tale processione dei Babbaluti. Ma ciò non ci dà la certezza che nel periodo in cui egli scriveva non esistessero. Sono numerosi, infatti, i casi in cui elementi presenti in celebrazioni religiose erano mal tollerate dalle autorità ecclesiastiche e quindi taciute negli scritti del tempo.
Tra i tanti studiosi che si sono occupati di tale festa, in molti ritengono che la presenza dei Babbaluti sia un residuo di un'antica Sacra Rappresentazione, magari celebrata da una setta religiosa nel Medioevo.
Santissimo Crocifisso d'Aracoeli. I festeggiamenti, come già detto, si svolgono l'ultimo venerdì di marzo (a meno che Pasqua non cade nello stesso mese, in questo caso vengono anticipati al venerdì precedente la Domenica delle Palme) e hanno inizio nella prima mattinata. Intorno alle undici gli aluntini, particolarmente devoti al Crocifisso, si recano nella Chiesa dell'Aracoeli, una delle più ricche di opere d'arte, fondata dai normanni e ingrandita in più riprese a partire dal XV secolo, per assistere alla Santa Messa. Coloro che invece per voto, o per grazia ricevuta, hanno deciso di portare in processione il fercolo con il Crocifisso, si dirigono nella vicina Chiesa di Santa Maria dei Poveri o in qualche abitazione privata lì vicino dove, al riparo dalla curiosità dei fedeli, indossano un semplice ma caratteristico costume di colore indaco, costituito da una tunica e un cappuccio di forma conica tale da coprire l'intero corpo e lasciare liberi solo gli occhi e le mani. Non è raro che tra i penitenti, resi anonimi dal costume che indossano, si nascondano anche delle donne o che, per evitare qualsiasi possibilità di riconoscimento, anche del solo sesso, essi indossino un paio di guanti.



Conclusasi la messa si svolge una breve processione con il Santissimo Sacramento che esce dalla porta laterale della Chiesa dell'Aracoeli - a porta fausa - e dopo aver attraversato un brevissimo tratto della via Aluntina, entra dalla porta principale. Questa processione segna una sorte di “passaggio” da un'atmosfera gioiosa a una penitenziale sottolineato dalla banda musicale che fino a quel momento ha suonato marce allegre ed ora inizia a intonare note tristi. A questo punto il Crocifisso, del 1652, opera di Scipione Li Volsi, viene prelevato dalla sua cappella e condotto, facendosi largo tra la folla, sul sagrato della chiesa, una bella e ariosa "terrazza" che si apre verso i monti dei Nebrodi. Qui viene sistemato, insieme ad un quadro raffigurante l'Addolorata trafitta da sette spade, del XVIII secolo, su un fercolo.
I Babbaluti di San Marco d'Alunzio. Nel frattempo, i Babbaluti, che hanno già indossato il costume, si dirigono, a piedi scalzi - indossano solo delle semplici calze di lana lavorate a mano - verso la Chiesa dell'Aracoeli. Essi, però, non entrano dalla porta principale, ma dalla porta fausa e solo dopo aver baciato per terra all'inizio della scala di accesso. Usciti poi dall'ingresso principale della chiesa si sistemano sotto al fercolo ed attendono che, finita la predica, in un'atmosfera di profonda devozione, il parroco dia inizio alla processione.
Apre il corteo la Confraternita dei SS. Quaranta Martiri seguita dal clero, dai Babbaluti con il Crocifisso, dalla banda e dalla folla dei fedeli. Lungo il percorso i Babbaluti cadenzano la propria andatura ripetendo, di continuo e con tono lamentoso, l'invocazione Signuri, misiricoooordia e pietà, frase che, unita al suono lugubre intonato dalla banda, crea l'atmosfera penitenziale che caratterizza l'intera processione.
A stabilire un contatto fisico con il fercolo non sono solo i Babbaluti. Diversi devoti, infatti, si dispongono sotto la vara, appoggiandovi la spalla, o, più semplicemente, allungano il braccio per poggiare la mano in un punto qualsiasi del fercolo e stabilire così un legame tra il devoto e il Crocifisso che perduri per l'intero percorso processionale. È come se ogni devoto, così facendo, volesse caricarsi di un'energia positiva che preservi lui e la sua famiglia, per tutto l'anno, da qualsiasi evento negativo.
La processione, tutto sommato di breve durata, tocca alcune delle vie principali del paese. Partita dalla Chiesa dell'Aracoeli, scende verso il Piano Gebbia per poi salire e raggiungere prima l'ariosa Piazza Sant'Agostino, su cui si affacciano due interessanti chiese titolate rispettivamente a Sant'Agostino e San Basilio, e poi la Via Aluntina lungo cui si trovano la Chiesa Madre e la Chiesa di Santa Maria dei Poveri.
San Marco d'Alunzio: il SS. Crocifisso d'Aracoeli portato in processione dai Babbaluti. Rientrati intorno alle 13:30 nella Chiesa dell'Aracoeli, il Crocifisso viene portato nella navata centrale e qui sistemato sino a sera quando, nel corso di un'altra cerimonia, che si svolge interamente in chiesa, viene posto in un imponente Sepolcro (sapurcu) allestito, sull'altare maggiore, dagli artigiani aluntini. Nel 2009 la vecchia struttura del Sepolcro, in legno, è stata sostituita con una in ferro, più grande dell'originaria, e le centinaia di candele sostituite con lampade elettrice.
L'indomani, infine, dopo la celebrazione di una messa dedicata agli ammalati, il Crocifisso viene prelevato dal Sepolcro e riposto nella sua cappella, sino all'anno successivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marzo 1999 - ultima revisione marzo 2009


BIBLIOGRAFIA:
  • ANSELMO Vincenzo, I Babbaluti di San Marco d'Alunzio, in «Sikania», Anno XV, n. 3, marzo 1999, Edizioni Krea, Palermo, 1999.
  • CAMMARERI Giovanni, Prima passava San Giuseppe... viaggio nella Sicilia della festa che cambia, PS Advert Edizioni, Trapani, 2006.
  • MOTTA Roberto, La processione del Crocifisso e dei Babbaluti a San Marco d'Alunzio, in «Feste - Fiere - Mercati», Provincia Regionale di Messina, Vol. II, 1992.
  • LO CASTRO Nuccio, Guida ai 21 Paesi del Parco dei Nebrodi, Scirocco, Messina, 1999.
  • PETTINEO Angelo, RAGONESE Peppino, Dopo i Gagini prima dei Serpotta i Li Volsi, Archeoclub d'Italia, Tusa, 2007.





CONTENUTI CONSIGLIATI

COME RAGGIUNGERE SAN MARCO D'ALUNZIO

San Marco d’Alunzio si trova lungo la costa settentrionale della Sicilia. Per raggiungerlo con l’auto bisogna quindi prendere l’A20 PA-ME e seguirla fino allo svincolo di Sant’Agata Militello (per chi proviene da Palermo) o allo svincolo di Rocca di Caprileone (per chi proviene da Messina). Poi ci si immette sulla SS 113 e si procede verso Messina o verso Palermo sino a incontrare il bivio con la SP 160 che si inerpica con una serie di tornanti sino a raggiungere l’abitato.

COSA VEDERE A SAN MARCO D'ALUNZIO

San Marco d’Alunzio vanta un’origine antichissima (la tradizione vuole che sia stata fondata da profughi troiani) e conserva rilevanti testimonianze di ogni tempo. D’obbligo, quindi, riservare una buona parte del proprio tempo libero per la scoperta del vasto patrimonio artistico e culturale di questa cittadina.
Tra le tante attrattive si segnalano: il Tempio di Ercole, risalente al IV-III secolo a.C. e successivamente trasformato in chiesa; la Badia Grande, dal bel portale barocco; la Chiesa dell’Aracoeli, dove si conservano interessanti statue lignee; la Chiesa di San Teodoro, a croce greca e decorata a stucchi; la Chiesa Madre, ricca di statue marmoree e lignee; il Museo Parrocchiale di Arte Sacre, ricco di paramenti, arredi, ex-voto e statue; il Museo della Cultura e delle Arti Figurative Bizantine e Normanne dove si possono ammirare i resti di un interessante affresco bizantino.




DOVE SI TROVA SAN MARCO D'ALUNZIO

Dove si trova San Marco d'Alunzio

PREVISIONI METEO - SAN MARCO D'ALUNZIO

INFORMAZIONI UTILI

COMUNE DI SAN MARCO D'ALUNZIO
Via Aluntina, 70
www.comune.sanmarcodalunzio.me.it - tel. +39 0941 797007
UFFICIO TURISTICO
Tel. +39 0941 797339

PRENOTA IL TUO ALLOGGIO

Booking.com