REPORTAGE  ●  PARCO DELLE MADONIE


MADONIE
Luci e colori delle stagioni

© Testo e foto di Vincenzo ANSELMO

Seppur piccolo, il gruppo montuoso delle Madonie, posto a ridosso della costa settentrionale della Sicilia, è alquanto vario e articolato: talora presenta rocce di natura calcarea, costellate da doline e pozzi, abissi e grotte; talaltra terreni di natura argillosa dai profili morbidi o con calanchi dalle fantasiose figure. È un continuo susseguirsi di fitti boschi, pendii erbosi, prati d'alta quota, vasti altopiani cui fanno da contrasto alte e strapiombanti pareti, pinnacoli, canaloni, guglie. Una grande varietà di paesaggi, quindi, cui si aggiunge una vegetazione di estremo interesse. Qui cresce un gran numero di piante endemiche, mentre microclimi differenti, favoriti dalla particolare morfologia dei diversi complessi montuosi, dalle quote di tutto rispetto raggiunte dalle vette, dalla posizione geografica rispetto a Europa, Asia e Africa e dalla vicinanza del mare, facilitano la convivenza di piante tipiche di continenti diversi. Un luogo di notevole interesse, quindi, ricco di ambienti dissimili e di biodiversità, che sono una continua fonte di ispirazione per quanti vogliano realizzare fotografie naturalistiche e paesaggistiche.
Avventurarsi lungo i sentieri che si inoltrano nei boschi, si inerpicano fin sulle cime, è sempre un'esperienza gradevole che stimola tutti i sensi per la moltitudine di colori, luci, profumi, suoni che si incontrano. Anche se a volte la fatica dei passi si fa sentire e il peso dello zaino diventa opprimente, le infinite sfumature dei colori caldi dell'autunno, le variopinte fioriture della primavera, gli intensi profumi aromatici dell'estate, i suoni assopiti dell'inverno rimarranno impressi nella memoria e, ogni volta che riemergeranno nei ricordi, spingeranno a nuove fatiche, ad altri cammini, un passo dopo l'altro, all'alba o al tramonto, col freddo o col caldo, per il piacere di fare nuove scoperte, “gustarsi” nuove scenari e scattare nuove fotografie!

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Questo reportage risale ad alcuni anni fa, quando il digitale era ancora in via di sviluppo e si fotografava con le pellicole, che costavano! Questo forse era un bene perché non si scattava a raffica e a caso (tanto poi ci pensa photoshop), ma si rifletteva ed il soggetto si sceglieva con cura. Io preferivo la VELVIA e quando necessitavo di pellicole con maggiore sensibilità le PROVIA. Per trasformarle in digitale ora ho acquisito le diapositive con un vecchio scanner Nikon.